Anche in urbanistica, come in altre discipline, è possibile distinguere una ricerca di base da una ricerca applicata: la prima analizza e valuta le dinamiche evolutive della città e del territorio; la seconda tende ad innovare e rendere efficaci gli strumenti per l’adeguamento dei sistemi insediativi alla domanda di qualità ambientale. L’apertura interdisciplinare cui l’urbanistica è geneticamente predisposta è finalizzata all’innovazione dei metodi e degli strumenti del piano e deve superare l’autoreferenzialità in cui cade una certa tendenza a ritenere che le enunciazioni di principio, che spesso diventano luoghi comuni, possano rappresentare di per sé contributi scientifici. Per l’avanzamento dell’urbanistica nell’università è fondamentale quell’integrazione tra ricerca, didattica e sperimentazione su cui si è fondata la lezione dei maestri che hanno lasciato il segno per la sintesi tra sapere e saper fare.

Il volume contiene una rassegna variegata di tesi sperimentali di laurea, di specializzazione e di dottorato ambientate in contesti geografici e istituzionali specifici. Gli esempi sono accomunati da una “speranza progettuale” che prelude e allude ad un’opera vasta e ambiziosa di riqualificazione e valorizzazione dei nostri spazi di vita, di una cura sistematica del territorio del Bel paese per troppo tempo trascurato.